Il
volto è il luogo del corpo dove, per eccellenza, sono maggiormente comunicati atteggiamenti, emozioni, reazioni, sentimenti. Gran parte di ciò che sappiamo sugli altri lo apprendiamo dai loro volti, prima ancora che parlino, e gran parte degli indizi su noi stessi è trasmessa proprio dalle espressioni del nostro viso: «Il volto è a un tempo l’identità di una persona e il varco aperto sul suo segreto. Nel volto, la persona ti guarda e chiede di essere riconosciuta.
Il volto è il luogo dove la persona comunica quando vuole aprirsi e rendersi accessibile, il volto è il cristallo trasparente dove brilla l’interiorità della vita o diventa uno schermo quando la persona vuole nascondersi e sottrarsi a uno sguardo invadente e indagatore.
La Sacra Scrittura, esperta nell’indagare l’animo umano, si sofferma spesso sulla descrizione del volto come fonte di comunicazione del pensare e sentire dell’uomo. L’Antico Testamento utilizza assiduamente il termine panim per in- dicare sia il volto in senso proprio, sia l’aspetto fisico, ma anche lo sguardo e ad- dirittura la persona stessa. L’importanza del concetto è tale che, con le sue 2.100 attestazioni,
è la parola più frequente nei libri veterotestamentari. Essa inoltre, presente al plurale, sottolinea la molteplicità dei dettagli che compongono il volto.